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Malvasia Bianca di Candia
Inizialmente il vitigno veniva coltivato in una città greca del Peloponneso chiamata Monobasia o Monemvasia. Tuttavia, nel 1248 i veneziani l’avrebbero portata all’isola di Creta, un tempo chiamata Candia, da dove arrivò poi anche in Italia e nel resto d’Europa. Le zone di maggior diffusione sono Lazio, Marche, Umbria, Toscana e Liguria.
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Trebbiano Toscano
Si ritiene che sia di origine italiana, (forse etrusca), poiché se ne hanno notizie fin dai tempi di Plinio il Vecchio e Andrea Baccio, e proprio quest’ultimo riteneva che esso derivasse da una località del territorio di Luni (antica Etruria), ai confini con la Liguria. Viene coltivato ovunque in Italia, in particolare in Toscana, Umbria e Lazio.
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Fortana
Le prime notizie a riguardo si hanno nel 1528, quando si dice che sia arrivato a Ferrara dalla Côte d’Or (Borgogna), ma si hanno notizie più certe a partire dalla metà del XVI secolo, quando se ne trovano descritte le qualità produttive in un trattato. Oggi prende il nome di Uva d’Oro e le maggiori zone di diffusione sono Bosco Eliceo, in provincia di Ferrara, e nella provincia di Ravenna.
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Syrah
Non si hanno notizie certe sulla sua origine: c’è chi pensa che provenga dall’Iran per la somiglianza del nome con la città di Schiraz, e chi sostiene derivi dalla città di Siracusa. Probabilmente è arrivato in Italia alla fine del secolo scorso dalla Francia meridionale, dove ad oggi è un vitigno molto diffuso. Le zone principali di coltivazione sono Toscana, Umbria, Lazio, Marche e Liguria.
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Terrano
Le prime notizie risalgono al XIII secolo e si trovano negli “Annali del Friuli” di Manzano, dove si ricorda l’omaggio del vino di “Terrain” che il comune di Udine faceva agli ospiti illustri in visita ufficiale o di passaggio. È particolarmente diffuso in Friuli Venezia Giulia e Romagna, dove è chiamato Cagnina.
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Uva Longanesi
Nasce a Boncellino, in provincia di Ravenna, verso la fine dell’800, ma sarà solo nel 1920 che la pianta verrà ritrovata, diventando la pianta madre del vitigno della famiglia Longanesi, detti Bursòn, i quali, ancora oggi, la vinificano. Viene coltivata soprattutto in Emilia Romagna, in particolare nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Bologna.
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L’azienda è associata a:
Ampelos, Consorzio Italiano vivaisti Viticoli
Miva, Moltiplicatori Italiani Viticoli Associati
Consorzio Il Bagnacavallo
Consorzio Uva del Tundè
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